Per festeggiare questi 150 di Unità di Italia abbiamo ripreso a preparare molte ricette tipiche regionali, a volte anche un po' dimenticate. Io l'altro giorno ho visto queste belle "scarole ricce" per noi napoletani, "indivia" per il resto del mondo ;-). Mi è subito tornato alla mente quando, alla vigilia di Natale, nonna le preparava, pur sapendo che, per noi piccini, non era proprio piatto preferito (verdura...brr!!): ma la tradizione non si poteva discutere! Ebbene, della serie come si cambia, io oggi potrei mangiarne in quantità illimitata tanto mi piace!! Peccato non ci sia più la adorata nonna a potermi guardare, di sicuro direbbe: "te l'avevo detto io che erano buone, no?"
Ingredienti x 2
- 2 scarole ricce piccole e tenere (potete usare anche le scarole lisce, dopo averle pulite però dovrete farle bollire qualche minuto in acqua calda);
- Olive di gaeta;
- Capperi medi dissalati;
- Pinoli:
- Uvetta;
- 2 alici sottosale;
- Aglio;
- Olio d’oliva
Togliete le foglie esterne e il torsolo superiore della scatola. Apritela bene e lavatela (facendo attenzione a non romperla) sotto acqua corrente. Mettetela a scolare per togliere l’acqua in eccedenza, quindi cercate di asciugare, con un canovaccio pulito, il più possibile.
Mettete un po’ in ammollo in acqua tiepida l’uvetta. Pulite le alici e fatele a pezzetti. Tritate l’aglio (senza l’anima), le olive e i capperi dissalati. Unite al trito le alici in pezzi e l’uvetta strizzata bene.
Aprite le scarole e mettete nel centro il ripieno. Chiudete, facendo attenzione a non far fuoriuscire il composto. Legatele, ben strette, con uno spago da cucina.
Mettete un poco d’olio d’oliva in un tegame e fate soffriggere, per poco, un aglio e un po’ di peperoncino. Adagiateci le scarole e fate cuocere, a fuoco basso, girandole su tutti i lati.
Aggiungete mezzo bicchiere di acqua, mettete un coperchio e fate cuocere per 20 minuti circa.
Vi consiglio di servirele tiepide, sì da poterle assaporare al meglio.
...e questo è quanto......buon appettito e buonumoreincucina a tutti!
Alla prossima,
Rosalba
con questa ricetta partecipo al contest di Ramona di Farina Lievito e Fantasia - 150 anni in tavola
http://farinalievitoefantasia.blogspot.com/2011/03/contest-150-anni-in-tavola.html
devono essere buonissime!
RispondiEliminaè un modo stupendo di cuocere la scarola, l'ho fatta una volta e l'ho trovata gustosa e originale, poi l'ho dimenticata come succde a tante ricette, adesso ci riprovo..
RispondiEliminaChe modo originale di cucinare la scarola...deve essere buonissima!
RispondiEliminaCi si potrebbe bere su uno Chardonnay Kreuth 2008, Cantina di Terlano. Succoso e floreale quanto basta (ma non tanto da diventare una parodia di Chardonnay, sicilia docet) per accompagnare la dolcezza e succosità della scarola, ma anche sufficientemente minerale e salino per contrastare la dolcezza dell'uva passa. Intorno agli 11-12 euro in enoteca.
RispondiElimina@ Marjlou: chi le ha provate le ha gradite molto! Grazie.
RispondiElimina@ Tamara: anche io era da tanto che non la cucinavo. A volte ci dimentichiamo quasi delle ricette più antiche...;-)
@ Vale: grazie!
@ Lucio: uhaooo che bella sorpresa!! Grazie grazie!! Appena finisco la dieta, preparerò ancora questa ricetta e questa volta la potrò accompagnare con il vino giusto, Chardonnay...poi...adorooo. :-)
Una gustosissima e originale ricetta, complimenti, un bacione
RispondiEliminaSicuramente buonissime..da provare..
RispondiElimina@ Lady: grazie, di cuore :-)
RispondiElimina@ La magica Zucca: grazie mille! prima di tutto, piacere di conoscerti e poi grazie per esserti unita ai mie sostenitori. Verrò a trovarti anche io prestissimo!
Da buona Campana le adoro.
RispondiEliminaMi sembra di sentirne il sapore.....
Baci carissima.
Una bella ricetta tradizionale, ciao
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